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#coronavirus - Stare a casa... sì... andrà tutto bene... ok... ma cosa vuol dire?

Stare a casa... sì... andrà tutto bene... ok... ma cosa vuol dire?

Posso rispondere per me - e forse ti posso dare uno spunto.

Premessa: io auguro a tutti che la vita torni "normale", che il lavoro riprenda e che nessuno si ammali. Anche per me la situazione è, economicamente parlando, difficile - sono però cosciente del fatto che altri stiano ancora peggio.

Quindi, innanzitutto facciamo intanto un bel respiro profondo se ancora possibile.

Poi: quello che non bisognerebbe dimenticare secondo me è:

... non è che stiamo solo aspettando di riprendere a "vivere"?

Anche questo momento è "vita".

Non vivere solo aspettando il momento migliore.... anche in questo momento: vivi.

Non ti sto dicendo niente di nuovo, bensì qualcosa che dicevo anche prima i miei clienti - questo giorno è comunque unico - Non torna. Forse hai ragione di lamentarti di qualcosa. Non voglio giudicarti. Ma poniti la domanda:

Forse un giorno potremo riguardare indietro e chiederci, come ho vissuto?

....passando il tempo a dare dello stupido a altri su facebook?
Aldilà del capo cattivo, del politico ignorante, dell´automobile che non partiva alla mattina, del passato orribile vissuto, e ora aldilà del #coronavirus ... tutto ciò e tremendo ma forse il tempo è troppo prezioso per usarlo così... che ne dici?

Voglio dire: Generalmente prima del #coronavirus ci siamo arrabbiati su gente e cose e ora, che queste persone sono lontane e queste cose inaccessibili, quasi ci mancano.... ti manca il tuo capo, la collega, lo stress di tutti i giorni perchè questi problemi erano quello che tu chiamavi "vita" e ora ti rendi conto: tu devi e puoi esistere anche senza tutto ciò?

Quindi invece di ammazzarsi di cibo e netflix, ci si può chiedere: chi sono io, quando perdo quasi tutto?

E se domani non ci fosse neppure internet che faresti?

Cosa rimane? Quali sono le tue priorità`?

Chi sei veramente quando il tuo curriculum non serve, la tua carriera non interessa? Addirittura i tuoi problemi di tutti i giorni sono via... chi sei, senza i tuoi problemi?
Osserva come eri e sei eio stesso a volte sono: bloccato in un sistema di pensieri - negativi o positivi - e non ribloccarti per favore.

Tutto andra` bene e lo auguro di cuore - ma non dimenticare : alcune cose, quando questa è passata, andranno bene altre no, come sempre.

Questa nuvola nera passerà, ma chi sei tu? Sei quello che è sempre solo "felice" quando le nuvole sono bianche? Quando le cose vanno come te lo aspettavi?

Questa nuvola nera è tremenda e ci sta mettendo alla prova. Ma metti alla prova anche i pensieri e preoccupazioni che avevi prima. Quando ti arrabbiavi per il lavoro e ora dici: caspita mi manca. Quelle nuvolette nere di prima che ora ci mancano.

Non vivere seguendo le nuvole. Smettila di vivere nel futuro o nel passato. La speranza è necessaria, ma ora devi essere qui e fare quello che devi fare: stare a casa è una delle cose da fare.

In questo momento salvaguardare il prossimo e te stesso.

Alcuni scrivono: Eckhart Tolle o Mooji o altri guru o maestri dicono di accettare tutto e quindi accetto il #coronavirus e me ne frego di aiutare - Ma stanno travisando le loro parole.

Persino Tolle dice, che vivere nell´adesso, nel momento, ora significa a volte reagire - se devo difendere un mio caro lo faccio ora! Se stanno per uccidere un bimbo lo salvo ora, non c´è niente da accettare. Accetto solo che la vita mi stia dando questo momento - questo non vuol dire però - questo è il messaggio - che io debba rimanere arrabbiato il resto dei miei giorni. Paura, rabbia, pianto, lotta, fuga... sono reazioni giuste e sacrosante e io le accetto senza diventarne schiavo.

Non ho ancora letto di questi maestri una frase, se non tolta dal contesto e male interpretata, dove si cerca di dire che bisogna sempre essere allegri e felici e fregarsene.

La felicità di cui si parla è nell´accettare la vita con gli alti e bassi, non nell´essere sempre sorridenti a tutti i costi e non nell´accettare che la gente muoia se posso fare qualcosa per salvarla. Mooji si mette il collirio negli occhi ogni due video, che male c`è? Mooji dice di non preoccuparsi di nulla: ma questo vuol dire che non si preoccupa che il suo microfono funzioni quando sale sul palco? Se non gliene fregasse niente potrebbne anche smettere di parlare alla gente? Se non lo fa per soldi, lo fa per trasmettere alla gente appunto di smetterla di preoccuparsi per niente e di tornare a se stessi, alle cose più importanti.
Questo non vuole dire non occuparsi - preoccuparsi per le persone o della situazione.

Atri devono andare al lavoro - poliziotti, medici, gente che pulisce, soldati... e ognuno di noi e ognuno di loro deve decidere ogni giorno quali sono le priorità.

Se devi accettare il momento e se questo vuol dire restare a casa, fallo!

E allora riscopri la vita con le persone al tuo fianco che sono sulla stessa barca, riscrivi i pensieri che ti condannavano sempre a dare alla vita nomi e pregiudizi.

Smettiamola di dare colpe a destra e a sinistra, è così che vogliamo passare il tempo? Ma chi ce lo dice che avremo ancora un tempo infinito? Forse non potremo salvare una vita come un medico, ma neppure forse dovremo vedere come ci muore uno fra le mani. Forse abbiamo contribuito a salvare un sacco di gente prima che il virus si potesse espandere.

Nonostante tutto: forse siamo ancora privilegiati, tu che ora leggi e pure io, che ancora posso scrivere.

Ti abbraccio virtualmente.

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